Che cosa sono i Tannini?
Il segreto dietro la struttura del vino

Se ti è capitato di sorseggiare un vino rosso e notare una sensazione di secchezza in bocca o un lieve retrogusto amaro, allora hai già fatto la conoscenza dei tannini. Ma cosa sono esattamente? E come influenzano l’esperienza sensoriale del vino? Vediamo insieme.

Cosa sono i tannini?


I tannini sono composti polifenolici naturali che si trovano nelle bucce, nei semi (vinaccioli) e nei raspi dell'uva, e svolgono un ruolo fondamentale nella struttura e nel corpo di un vino. In sostanza, i tannini si formano come un meccanismo di difesa della pianta contro animali e insetti, ma nella vinificazione, questi composti diventano preziosi per la loro capacità di stabilizzare e conservare il vino.

Questi polifenoli, a contatto con le proteine presenti nella nostra saliva, generano una sensazione di astringenza, quel leggero effetto di "pelle tirata" che molti riconoscono sorseggiando vini rossi, soprattutto se giovani. La loro quantità e qualità influenzano non solo il gusto, ma anche la capacità di invecchiamento del vino.

Come si sviluppano i tannini nel vino?


Durante la fermentazione, i tannini vengono estratti dalle bucce e dai vinaccioli, soprattutto nei vini rossi, dove si lascia l’uva a contatto con le bucce. Nei vini bianchi, invece, questo contatto è limitato, motivo per cui i tannini sono meno presenti. Tuttavia, anche i metodi di affinamento contribuiscono a sviluppare i tannini: ad esempio, l’invecchiamento in botti di legno aggiunge tannini che arricchiscono la struttura e conferiscono complessità.

Il ruolo dei tannini nell’esperienza di degustazione


La percezione dei tannini può variare notevolmente a seconda di diversi fattori, tra cui il tipo di uva, la tecnica di vinificazione e l'invecchiamento. Ecco alcuni aspetti interessanti che influenzano la nostra percezione dei tannini:

1. Astringenza: È la sensazione più tipica che i tannini provocano, creando una sorta di "secchezza" in bocca, percepibile in particolare nei vini giovani.

2. Struttura e corpo: I tannini donano struttura, corpo e complessità al vino, contribuendo a farlo percepire più "pieno" e robusto.

3. Longevità: I vini ricchi di tannini tendono a maturare meglio nel tempo, poiché i tannini agiscono come conservanti naturali, aiutando il vino a sviluppare aromi più complessi durante l’invecchiamento.

Tannini: amici o nemici?


I tannini possono suscitare reazioni diverse. Chi è abituato a vini leggeri potrebbe trovarli intensi e difficili da apprezzare inizialmente. Ma chi ama i vini corposi e strutturati sa quanto siano fondamentali. I tannini, infatti, contribuiscono a rendere un vino complesso, e la loro evoluzione nel tempo porta ad aromi più morbidi e rotondi, che impreziosiscono l'esperienza di degustazione.

Come abbinare i vini tannici?


I vini tannici, come il Cabernet Sauvignon o il Nebbiolo, si abbinano bene con cibi ricchi di proteine, come carni rosse e formaggi stagionati. Le proteine, infatti, bilanciano l'astringenza dei tannini, smorzando la secchezza e rivelando aromi più delicati.

I tannini sono quindi un elemento essenziale della struttura e del carattere di molti vini, soprattutto rossi. Saperli riconoscere e apprezzare aggiunge una nuova dimensione all'esperienza di degustazione, arricchendo il nostro palato e aumentando la nostra comprensione del vino.

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