Come nasce un nuovo vino
Nuovi progetti alle Cantine Ravazzi

Quante volte di fronte allo scaffale dei vini in enoteca, ti sei chiesto: “come mai avranno scelto questa etichetta?” oppure, “da dove nascerà il nome di questo vino?” o ancora “come si scelgono i vitigni per la produzione di un determinato vino?”.

Oggi abbiamo deciso di rispondere a tutte queste domande raccontandovi come nasce un nuovo vino in un’azienda come la nostra, partendo proprio dall’inizio!


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Innanzi tutto: perché produrre un nuovo vino?


Rispondere a questa domanda è davvero difficile in quanto ogni produttore può dare una risposta differente. A volte può essere una vera e propria scelta di marketing per creare un prodotto di eccellenza o un vino per un mercato specifico; altre volte è un’esigenza dettata dalla voglia di migliorare un prodotto che non è stato particolarmente apprezzato dal pubblico.

Per quanto ci riguarda la produzione di un nuovo vino inizia sempre dalla nostra voglia di metterci alla prova, da quella spinta al cambiamento tipica di guarda sempre al futuro e dal continuo confronto con i nostri figli che ci spingono a rivedere, rivalutare le scelte fatte e a cercare sempre qualcosa di nuovo.

Quali uve utilizzare


La prima domanda che dobbiamo porci nel momento in cui ci apprestiamo a produrre un nuovo vino è sicuramente di che tipo di uve abbiamo bisogno e tutto parte da quello che abbiamo in testa.

La nostra idea è quella di un bianco, di un rosato o di un rosso? Vogliamo che il risultato sia un vino fresco e leggero da accompagnare ad aperitivi e piatti freschi oppure vorremmo un buon vino corposo da meditazione?

Una volta risposto a queste e a molte altre domande che ogni produttore si pone, si può scegliere il giusto vitigno. I fattori che influenzano questa scelta possono essere vari a partire da quelli climatici, di composizione del suolo fino ad arrivare al gusto che vogliamo ottenere.

Per quel che ci riguarda alle Cantine Ravazzi siamo particolarmente legati al nostro territorio, per questo cerchiamo di preferire vitigni autoctoni e tipici delle nostre zone. Per fortuna il nostro essere in un luogo di confine ci permette di spaziare fra i più tipici vitigni della Toscana e dell’Umbria offrendo un gusto unico ai nostri vini.

Dopo aver scelto quali saranno le uve che faranno parte del nostro nuovo vino proseguiamo con la consueta cura delle viti fino ad arrivare alla vendemmia.

La vinificazione


Il momento della vinificazione è essenziale per la buona riuscita di un vino, in questo periodo infatti gli zuccheri si trasformano in alcol. Solitamente più un vino è strutturato più lunga sarà la fermentazione. La vinificazione è un momento cruciale in quanto, se non seguita a dovere, si possono formare batteri e funghi che andranno a inficiare la qualità del prodotto finale.

Ovviamente, a seconda del tipo di vino che vogliamo produrre, si opterà per una vinificazione in rosso o in bianco.

La vinificazione in bianco avviene con il mosto che viene messo a fermentare dopo aver eliminato i raspi, bucce e i semi, ovvero tutti i residui della pigiatura. Se vogliamo produrre un vino rosato invece si segue la vinificazione in bianco ma in modo parziale in modo da rendere al vino il tipico colore roseo.

alberto ravazzi vino bianco

Per la vinificazione in rosso invece il mosto viene lasciato fermentare con tutti i residui della pigiatura che daranno al vino il colore desiderato oltre ad aromi intensi.

Durante questa fase si collabora con la figura dell’enologo che segue attentamente la vinificazione in modo da fare le dovute correzioni.

Affinamento e imbottigliamento


Dopo la fermentazione si passa a separare le vinacce dal vino con un processo chiamato “svinatura” e si passa poi all’invecchiamento o all’affinamento che può avvenire direttamente in bottiglia per i vini più giovani e freschi, in botti di cemento o in legno. Qui occorre ovviamente fare un distinguo fra i vini bianchi e i rossi in quanto, questi ultimi, prima di essere imbottigliati possono seguire un periodo di invecchiamento di vari anni, anche superiore ai 5 in determinati casi.

Si passa poi all’imbottigliamento. In alcuni casi prima il vino può essere filtrato per evitare depositi o eliminare i batteri presenti. Una volta chiusa la bottiglia il vino viene conservato per un periodo in cantina prima di essere commercializzato, anche in questo caso il periodo varia dalla tipologia di vino.

Il packaging


Mentre si seguono tutte le fasi precedenti, un produttore deve anche ragionare a quello che sarà il packaging che renderà unica e riconoscibile il suo vino. Si passa così a scegliere il tipo di bottiglia, l’etichetta, il tappo, la capsula e la confezione in cui sarà venduto il nostro nuovo vino nonché, ovviamente, il nome!

Anche questa fase come ognuna delle altre si rivela davvero delicata. Scegliere un nome sbagliato, creare un’etichetta poco accattivante o utilizzare una bottiglia piuttosto che un’altra può davvero agevolare o creare problemi nella vendita.

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