Differenti tipologie di potatura
Dall’allevamento alla produzione

La potatura è una delle attività più importanti che si svolgono durante l’anno nel vigneto.
Dobbiamo, però, essere precisi: generalmente, quando si parla di potatura si fa riferimento a quella di produzione, che può essere invernale – lunga o corta, ricca o povera – che è la più importante, o estiva, detta anche potatura verde, che si effettua, per l'appunto, quando la pianta è in fase vegetativa. C’è poi la potatura di allevamento.
Per gli addetti ai lavori queste sono informazioni scontate, ma per molti di certo no. Ecco quindi una breve descrizione delle differenti tipologie di potatura della vite.

Partiamo col dire che la potatura è un’operazione fondamentale per la salute delle viti e per la loro produttività: potando, infatti, si seleziona solo il meglio di ogni singola pianta e si elimina tutto ciò che “è superfluo”, favorendone, così, una crescita armoniosa e ben ordinata e garantendone una sua futura resa di alto livello qualitativo.
È un’operazione delicatissima, che richiede tanta esperienza e perizia: solo l’occhio allenato del vero conoscitore della vite e del lavoro in vigna può azzardarsi ad operare una selezione di tale importanza.

Abbiamo visto che parlare di potatura senza dare delle specificazioni è troppo generico. Cominciamo allora con il fare la prima distinzione fra la potatura che si effettua all’impianto del vigneto e quella ordinaria, che sono la potatura di allevamento e la potatura di produzione.
La potatura di allevamento serve per impostare la “forma”, ovvero la struttura di crescita e il sistema di allevamento che si vuole dare al vigneto – le forme di allevamento più comuni sono ad alberello, Guyot , cordone speronato e pergola.
La vite si mette a dimora nel periodo di riposo vegetativo; nella prima stagione di crescita dopo l’impianto, la barbatella viene lasciata crescere in maniera libera, in modo da assecondare il suo sviluppo naturale – non si effettua, quindi, nessuna potatura.
L’anno successivo, in inverno, si effettua la prima potatura di allevamento. Viene scelto il tralcio con il maggior vigore e nella posizione migliore e viene lasciato con pochissime gemme, mentre gli altri tralci vengono del tutto eliminati.
La potatura di produzione è legata alla forma di allevamento adottata, alle caratteristiche peculiari del vitigno e alla fertilità del terreno.
Nella vite ci sono gemme miste, le più produttive sono quelle principali inserite sul nodo, mentre quelle di controcchio sono meno fertili e ancora di meno lo sono quelle di corona. È qui che entra in gioco l’esperienza e la perizia di chi pota: è importantissimo riconoscere le gemme che porteranno buoni frutti da quelle che non ne saranno in grado; ne va del corretto e sano sviluppo della pianta e della quantità di uva raccolta, nonché, soprattutto, della sua qualità.

La potatura di produzione può essere lunga o corta: nella potatura lunga il capo a frutto, viene lasciato con 4/20 gemme, mentre nella potatura corta il tralcio avrà al massimo 3 gemme.

Ma la potatura può essere anche ricca o povera: in base al numero di gemme per singola pianta si avrà un raccolto diverso, più o meno cospicuo. Ad esempio, con tante gemme si prediligerà l’aspetto quantitativo della produzione, ovvero avremo raccolti più abbondanti, ma di qualità inferiore, dovuta al più basso grado zuccherino e alla minore concentrazione di composti aromatici. Per avere frutti di livello qualitativo superiore si diminuisce il numero di gemme per pianta. Con la potatura povera si lasciano meno di 10 gemme per singola pianta; con la potatura ricca si lasciano più di 20 gemme; c’è anche una via di mezzo, una potatura media, che prevede si lascino tra le 10 e le 20 gemme.

Altra distinzione da fare riguarda la stagione in cui la potatura viene effettuata: avremo allora una potatura invernale e una estiva.
Si parla di potatura invernale quando ci si riferisce a quella che si effettua, più o meno, fra dicembre e marzo: le tempistiche possono variare in base al tipo di vitigno, dalla localizzazione geografica e dal clima – nelle zone soggette a frequenti gelate si preferisce potare in epoca tardiva per ritardare il germogliamento e salvarlo, quindi dal gelo.
La potatura estiva o verde, invece, si effettua fra la primavera e l’estate, quando la pianta è nella sua fase vegetativa. Prevede, infatti, tutte quelle operazioni che si fanno sulla chioma, dalla legatura alla spollonatura e scacchiatura in primavera, fino alla cimatura e sfogliatura in estate.

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