Il vino in America
Non solo California

Il vino è assai amato in America: gli Stati Uniti importano ogni anno sul territorio nazionale miliardi di dollari di vino proveniente perlopiù dall’Europa – l’Italia è ovviamente fra i primissimi posti della classifica dei Paesi da cui l’America acquista vino.
Ma non solo: l’America è essa stessa produttrice di vino.
Ad onor del vero: vista la grande estensione territoriale degli Stati Uniti, la produzione vinicola statunitense si classifica, in termini di quantità, fra il quarto e il quinto posto – dipende dalle annate – a livello mondiale. Si tratta, quindi, di numeri davvero molto grandi – intorno ai 24 milioni di ettolitri.

Dove si produce il vino in America?


Lo stato americano in cui la produzione vinicola dà i migliori risultati, quantitativamente e qualitativamente, è la California, che da sola produce il 90% del vino americano. Il restante 10% possiamo così suddividerlo: 4% nello stato di Washington, 3% nello stato di New York, 1% in Oregon, 1% in Texas e 1% in tutti gli altri insieme.

I vitigni utilizzati


La stragrande maggioranza dei vitigni utilizzati in America per la produzione del vino ha un’origine europea – Vitis vinifera. In alcune realtà locali, esistono delle piccole produzioni di vino da Vitis labrusca, autoctona negli Stati Uniti; i vini di questo tipo, comunque, non hanno un vero e proprio mercato, in quanto non vengono molto apprezzati neanche dagli americani stessi: i sentori caratteristici di questi vitigni sono davvero particolari, molto muschiati e di “selvatico”, definiti genericamente “foxy”.
Le varietà di Vitis vinifera prevalentemente coltivate nel Paese sono i cosiddetti vitigni internazionali, come il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Pinot Nero, lo Chardonnay e il Sauvignon. Negli ultimi anni sono stati introdotti con sufficiente successo anche alcune varietà tipicamente italiane, tra cui il Sangiovese, il Nebbiolo e la Barbera.
Un vitigno che ha particolare successo in America è lo Zinfandel, tanto diffuso in California e da così tanto tempo da venir considerato autoctono, mentre alcune ricerche genetiche hanno rivelato una sua parentela con il Primitivo coltivato in Puglia.

La storia del vino in America


La Vitis vinifera e il vino sono arrivati negli Stati Uniti con i conquistatori europei intorno al XVI secolo, i quali inizialmente provarono a sfruttare i vitigni autoctoni americani ma senza successo: già allora questo vino non soddisfaceva i palati abituati ai vini del Vecchio Continente. Per cui si tentò l’impianto di esemplari di Vitis vinifera proveniente dall’Europa per la vinificazione. Fu scelto un Paese che fosse climaticamente il più simile possibile alle aree maggiormente vocate in Europa, la Virginia. Ma, in realtà, i primi esperimenti di coltivazione di Vitis vinifera non ebbero successo a causa della presenza di malattie e parassiti, come la fillossera, per le quali le viti europee non avevano sviluppato alcuna difesa.

Per ovviare a questo grande problema vennero incrociate le specie autoctone con quelle europee, ottenendo buoni risultati verso la metà del 1700 in California, che da allora detiene il primato nella produzione di vino in America.
Due secoli dopo la produzione vinicola statunitense subisce una durissima battuta di arresto, prima con il Proibizionismo – fra 1919 e il 1933 – poi con la successiva recessione economica. Solo negli anni ’70 del secolo scorso la produzione vinicola riprende, con la California in testa, sia per volume di produzione che per qualità del prodotto.

Come viene classificato il vino in America?


Negli Stati Uniti è stato introdotto un sistema di qualità per classificare il vino nel 1978 con l’introduzione delle AVA, American Viticultural Areas.
Rispetto ai regolamenti e ai disciplinari europei si tratta di un sistema molto più generico e blando, nel quale l’unico fattore per la classificazione dei vini è la zona di provenienza, mentre non vengono tenuti in considerazione tanti altri fattori che invece sono fondamentali nei regolamenti europei, come, ad esempio, le pratiche enologiche e le varietà di uve permesse.
Oltre alle AVA esistono altre tipologie di denominazione: “American or United States”, “Multi-State Appellation”, “State Appellation”, “Multi-County Appellation” e “County Appellation”, sempre molto più vaghe e permissive di quelle alle quali ci si attiene nel Vecchio Continente.



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