Storia del Panforte
Il dolce più amato a Siena

Uno dei dolci più amati a Siena è, senza dubbio, il Panforte, le cui origini risalgono addirittura all’anno Mille. Si tratta, quindi, di un dolce dalla storia millenaria.
Al giorno d’oggi è conosciuto soprattutto come dolce delle festività natalizie, ma è regolarmente prodotto, venduto ed esportato in tutto il mondo tutto l’anno.
Il segreto del suo successo? Il suo gusto unico, antico come appunto la sua storia, che lo rende differente da ogni altro dolce. Il Panforte è inconfondibile.

La storia del Panforte


La narrazione comincia intorno all’anno Mille, quando a Siena arriva una spezia prestigiosissima: il pepe.
Il Panforte, infatti, ha un antenato famoso, il Panpepato, la cui ricetta originale è avvolta dal mito. Si narra che una monaca, Sorella Berta, preoccupata per la salute dei senesi debilitati in seguito alle precarie condizioni della città sotto assedio, elaborò una ricetta altamente energetica per rifocillare i suoi concittadini. Questa prevedeva la realizzazione di un dolce a base di miele, canditi, mandorle e spezie, fra cui il pepe. Nello specifico, la ricetta del Panpepato prevede addirittura ben 17 ingredienti, numero scelto non a caso: 17 è il numero delle contrade in cui è suddivisa Siena.
Questo dolce era appannaggio esclusivo della nobiltà e del clero senesi, proprio per la presenza del pepe, spezia all’epoca pregiatissima, rarissima e, quindi, costosissima – basti pensare che il suo valore era tale da venire utilizzato come merce di scambio e persino al posto delle monete.

Ma come nasce il Panforte come lo conosciamo oggi? La sua ricetta arriva molto dopo quella del Panpepato e in un’occasione ben precisa, storicamente collocabile, ovvero in onore della visita alla città di Siena da parte della regina Margherita di Savoia, nel 1879.
I senesi volevano offrire alla regina il meglio della meglio che la città potesse offrire e il Panpepato era sicuramente fra le cose che l’illustre personalità non poteva perdersi. A Siena, però, sorse un dubbio: e se il Panpepato fosse stato di gusto troppo forte e deciso per la regina tanto da non farle apprezzare questo tesoro così orgogliosamente proposto? Questo interrogativo ha fatto sì che venisse ideata una versione del dolce tipico senese dal gusto attenuato, più adatto al palato regale. In che modo? Nella ricetta, al posto del pepe nero vennero inserite la zucca e la vaniglia.

A quel punto non lo si poteva più definire Panpepato, quindi, si dovette cercare un nome proprio per questo dolce, che fu quello di “Panforte Margherita”, proprio in onore della regina.

Ed è proprio questo il re dei dolci natalizi a Siena tuttora.

L'abbinamento perfetto


Come gli altri dolci della tradizione natalizia senese, non c'è migliore abbinamento del Panforte con un buon Vinsanto toscano. Noi di Cantine Ravazzi ve lo consigliamo abbinato al nostro Occhio di Pernice un vinsanto del Chianti dal colore ambrato, con unghia dai riflessi granati; l'aroma intenso e un gusto avvolgente.

Scopri Occhio di Pernice


Siamo a tua disposizione
Per qualsiasi informazione sui nostri vini o per acquistare i prodotti o fare una degustazione, inviaci la tua richiesta.